Insegnare ai bambini l'amore per la lettura: il progetto Nati per Leggere

In una società dove ritagliarsi un momento per leggere è diventato sempre più difficile a causa dei ritmi serrati e della quantità di stress accumulato (soprattutto se si parla di neomamme), il progetto Nati per Leggere si sta diffondendo sempre più portando consapevolezza e affermando a gran voce l’importanza della lettura fin dall’infanzia. Leggere ai bambini fin da quando ancora si trovano nella pancia della mamma è infatti importantissimo per stimolare e mantenere quello che gli anglofoni chiamerebbero "magic touch", cioè uno speciale contatto con la voce della mamma e del papà.

Già, perché se dovessi ricordare uno dei momenti più belli e dolci della mia infanzia, citerei proprio un momento legato alla lettura: la voce di mio padre che mi portava ventimilaleghe sotto i mari, per poi catapultarmi dalla terra alla luna, accompagnandomi in un viaggio in giro per il mondo lungo 80 giorni in una sola sera, quando gli occhi si chiudono e i sensi del sogno si acuiscono.
(Sì, Verne era ufficialmente il mio preferito!)
Insegnare ai bambini l'amore per la lettura: il progetto Nati per Leggere.
Oggi, con una bambina di sei mesi, sono entrata anche io nel magico mondo delle letture per l’infanzia, scoprendo che "dal 1999, il programma Nati per Leggere ha l’obiettivo di promuovere la lettura in famiglia sin dalla nascita. Recenti ricerche scientifiche dimostrano come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale (è una opportunità di relazione tra bambino e genitori), che cognitivo (si sviluppano meglio e più precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura). Inoltre si consolida nel bambino l’abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all’approccio precoce legato alla relazione" (tratto dal sito natiperleggere.it).




Mi sono davvero tuffata a capofitto in questo progetto che invita tutti i professionisti del settore (ostetriche, pediatri, educatori) ma anche i genitori a partecipare attivamente.

Ecco, dunque, la mia intervista a Roberta: amica, libraia in una libreria per bambini che è una favola e volontaria per NPL Lazio.





Un buon motivo per iniziare a leggere fin dalla gravidanza e nei primissimi mesi del neonato?

L’elenco dei buoni motivi potrebbe essere infinito. E’ ormai noto a tutti quanto sia importante, per il bambino nella pancia, la voce della mamma. E’ il suo primo collegamento col mondo esterno. E quando verrà al mondo, saprà riconoscerla. Ecco perché leggere fin dalla gravidanza è importante: per rafforzare questo collegamento, per instaurare fin da subito una relazione affettiva con il bambino, perché leggere ha il potere di rilassare e distendere le tensioni, del bambino, ma anche della mamma. Quando nasce il bambino possiamo continuare a farlo: mentre lo allattiamo, per esempio, o una ninna nanna per farlo addormentare (anche le più tradizionali vanno bene). Quando leggiamo, la nostra voce è calma, ferma, rassicurante e distesa e queste sensazioni vengono trasmesse al bambino che, inevitabilmente, apprezzerà. Insomma, la mia domanda è “perché non farlo?”.

Un consiglio per invogliare anche la mamme e il papà più svogliati a leggere al proprio bimbo? 

Cercare una libreria specializzata e/o una biblioteca nella propria città, frequentarle partecipando agli eventi che vengono proposti; in queste occasioni ci si rende davvero conto della magia che può creare in un bambino, anche piccolissimo, un buon libro di qualità. Non esiste bimbo o bimba al quale non piacciano i libri, ammesso che si abbia il desiderio di proporglieli. E non scoraggiatevi se all’inizio vi sembrerà che a vostro figlio non interessi la vostra lettura: anche un minuto della vostra voce che legge lo catturerà!

Un consiglio per invogliare anche il bambino più disattento ad appassionarsi alla lettura?

Non lo costringete! Il verbo “leggere”, come diceva qualcuno, non ammette l’imperativo. La lettura non è un dovere, un compito da svolgere. Lasciate che la voglia di farlo nasca naturalmente. E date il buon esempio, voi per primi, acquistando e/o prendendo in prestito i libri, per voi e per loro. Il momento della buona notte può essere accompagnato dalla lettura (bastano 10 minuti!) e se vostro figlio vi chiede di rileggere, tutte le sere, la stessa storia, accontentatelo; se vuole essere lui a girare le pagine, anche se non avete ancora finito il brano, accontentatelo di nuovo. “Normalizzate” e rendete quotidiana l’abitudine alla lettura, senza nascondervi dietro alla scusa del tempo; ripeto, 10 minuti al giorno sono sufficienti. E andando avanti così, 10 minuti diventeranno 15, poi 20, poi mezz’ora. Insomma, solo così i bambini si avvicinano davvero alla lettura, perché voi lo avete fatto insieme a loro.

Cosa cambia nella lettura quando il bambino è piu grande e parla o cammina?

Dai 6 ai 12 mesi il bambino comincia a entrare il relazione con il libro, con le prime immagini e le prime paroline. I libri con le foto, in bianco e nero, i cartonati, con figure grandi e immagini di oggetti e situazioni del quotidiano (la pappa, dormire, giovare), sono quelli che gli piacciono di più, alla vista e anche al gusto perché li mettono in bocca per “assaggiarli”! A un anno cominciano a girare le pagine e a dare il libro all’adulto che gli sta vicino. Ecco perché è importante che siano stampati con colori atossici e materiali resistenti.

Perché scegliere la lettura come rituale della buonanotte (e non tablet o tv)?

Leggere prima di addormentarsi è un’esperienza che, se adeguatamente proposta (e non imposta!), diventerà sempre più un rito che scalzerà tutto il resto, appunto il tablet e/o la tv. Durante la giornata, la scuola, il lavoro e gli altri impegni vi hanno tenuti lontani e allora perché non approfittare della messa a letto per dedicarsi del tempo, per stare vicini, emotivamente e fisicamente? Quale bambino non apprezzerebbe un tale contatto con la propria mamma e/o con il proprio papà? Leggere ad alta voce, inoltre, aumenterà i tempi di attenzione dei vostri bambini, cosa che non fanno in nessun modo i tablet. E infine, come abbiamo già detto, la lettura dei genitori calma e consola, accompagna i bambini al sonno in maniera dolce e rassicurante.

Tre titoli fondamentali che non possono mancare in una baby libreria?

I miei preferiti sono, per i piccolissimi, “Facciamo le facce” (Gribaudo), poi “Caccapupù” (Babalibri) e per i più grandini “Un libro”(Franco Cosimo Panini).
Ma l’elenco dei libri imprendibili è lunghissimo!

Il tuo libro preferito?

Anche qui, potrei elencarne tantissimi! “Il mostro peloso” però ce l’ho nel cuore.
E per finire, se posso dare un consiglio, visto che siamo in periodo di dichiarazione dei redditi, pensate di devolvere il vostro 5x1000 a questo progetto. È importante. Trovate tutte le info qui: natiperleggere.it


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Di Laura Riccobono
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